Scopri Il Servizio di Manutenzione degli Impianti TV Condominiali a Rimini

Scopri Il Servizio di Manutenzione degli Impianti TV Condominiali a Rimini

Una manutenzione periodica del tuo impianto TV digitale terrestre o satellitare ti può prevenire da problematiche e garantire un buon funzionamento!

Un impianto TV che sia in grado di visualizzare i canali sia del digitale terrestre che satellitare senza difficoltà ha bisogno di una progettazione attenta e fatta da personale esperto. Un buon impianto può durare molto a lungo ed è in grado di garantire una gestione ottimale del segnale, anche quando le componenti tecniche non avranno più un funzionamento perfetto a causa del naturale invecchiamento.

Un impianto ha però la necessità di manutenzione e verifiche. Il passaggio a nuove tecnologie, come l’imminente passaggio al Digitale Terrestre 2, o l’usura dei componenti possono portare ad un intervento di un antennista fidato e competente. Questo vale tanto per l’impianto di una casa singola come di impianti di strutture come B&B od alberghi, ma anche per gli impianti centralizzati dei condomini. E proprio gli amministratori di condominio richiedono spesso un servizio di manutenzione programmata degli impianti dei loro stabili amministrati.

Ad esempio ti potrebbe essere capitato di perdere il segnale durante la visione di uno dei tuoi film preferiti o di un evento sportivo come una partita od una gara di Formula 1, magari proprio nel weekend o nei periodi di vacanza, il momento in cui gli impianti preferiscono presentare dei problemi. Un servizio di manutenzione programmata è in grado di prevenire questo tipo di problemi e soprattutto, nel caso di improvvise ed inaspettate problematiche dell’impianto, consente al tecnico che ha già verificato l’impianto e che quindi lo conosce bene, di intervenire al meglio ed in tempi più rapidi.

Se un impianto TV digitale terrestre o satellitare di un condominio funziona bene, il condomino è soddisfatto e gli amministratori condominiali ancor di più perché, almeno per quel che riguarda questo fronte, non ricevono continui reclami!

L’ANTENNISTA RIMINI PER LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI TV DEL TUO CONDOMINIO

Noi di Elettro Star dal 1994 ci occupiamo di progettazione e realizzazione sia di impianti TV digitali terrestri che di impianti TV satellitari inclusa, in quanto installatori autorizzati Sky, l’installazione e la manutenzione di impianti per la visione di Sky, sia per privati che per condomini o strutture ricettive.

Grazie alla nostra esperienza i nostri tecnici sono in grado di effettuare mensilmente controlli ordinari ed una accurata manutenzione sugli impianti TV per i condomini delle province di Rimini e Forlì-Cesena che, tramite gli amministratori condominiali, possono richiedere il nostro efficiente e fidato servizio di manutenzione.

Il servizio di manutenzione di impianti TV satellitari o digitali terrestri è un servizio personalizzabile. Ha una durata annuale ed è rinnovabile di anno in anno, ma ha costi variabili a seconda delle richieste e delle necessità del condominio a Rimini e provincia. Il servizio presenta comunque costi contenuti per tutti i servizi che siamo in grado di effettuare.

È sempre compreso uno sconto sugli interventi extra di manutenzione all’impianto TV, sia per i lavori condominiali che per i lavori privati negli appartamenti.

Presentiamo qui di seguito un breve estratto del contratto di manutenzione di impianti per condomini a Rimini che sono diventati nostri Clienti, e che, soddisfatti del servizio, annualmente rinnovano con noi:

“(…) verrà effettuata ogni 4 mesi un’uscita programmata per la revisione generale degli impianti TV, che comprende le seguenti voci:

  • Controllo della stabilità degli staffaggi e della tiranteria delle antenne centralizzate;
  • Controllo dello stato di qualità delle antenne (parte aerea);
  • Segnalazione di eventuali antenne abusive (satellitari e digitali terrestri);

 

Scopri il Bonus Impianti Elettrici in vigore dal 1 Gennaio 2020

Scopri il Bonus Impianti Elettrici in vigore dal 1 Gennaio 2020

A partire dal 1° gennaio 2020 è stato introdotto il Bonus Impianti Elettrici: fino a 1.200 euro per appartamento per chi effettua un ammodernamento.

Per coloro che eseguono opere di ammodernamento di vecchie colonne montanti di energia elettrica in edifici condominiali a partire dal 1° Gennaio 2020 è stato introdotto il Bonus Impianti Elettrici. Questo incentivo può arrivare a cifre consistenti nel caso in cui siano effettuati interventi di ristrutturazione o di centralizzazione di contatori di luce e gas in un condominio.

A differenza però di altre tipologie di incentivi per gli interventi di ristrutturazione edilizia, che però rientrano nel sistema delle detrazioni fiscali, il Bonus Impianti Elettrici è un rimborso vero e proprio che viene stabilito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera). L’incentivo è entrato in vigore il 1° Gennaio 2020 ed è prevista una prima fase di sperimentazione della durata di 3 anni, che pertanto vedrà la sua conclusione il 31 Dicembre 2022.

Questo particolare incentivo è stato introdotto con lo scopo di incentivare la sostituzione di vecchie colonne montanti sia da parte degli amministratori condominiali che i distributori di energia. Allo stesso tempo si offrirà agli utenti la possibilità di poter richiedere un aumento di potenza fino ad un massimo di 6,6kW. Questo farà sì che si migliorino le prestazioni che le sicurezze degli impianti, che in alcuni casi, essendo obsoleti, è un fattore decisamente importante.

Ci teniamo a segnalare che l’incentivo riguarda la sola sostituzione delle colonne montanti, cioè quei cavi che trasportano l’energia elettrica sino ai contatori nei singoli appartamenti od al pannello comune (questo nel caso in cui tutti i contatori siano riuniti in un unico punto).

Chi può usufruire del bonus?

La delibera dell’Arera ha stabilito che il bonus possa essere fruito solo per edifici condominiali in cui gli impianti elettrici siano stati installati prima del 1970 ed ha anche stabilito quali interventi possono essere soggetti al rimborso. Qualora la colonna montante sia ritenuta un pericolo per la sicurezza e sia quindi in uno stato critico però il periodo si amplia e viene esteso anche agli impianti che sono stati realizzati tra il 1970 ed il 1985.

È stato stabilito da parte di Arera anche l’importo del contributo, che può variare da 400 euro fino a 600 euro per piano e da 700 fino a 900 euro per singola utenza.

Nel momento in cui però l’intervento non si limita soltanto alla sostituzione della colonna montante ma si procede anche a centralizzare i contatori, che così vengono riuniti tutti in un unico spazio, il rimborso aumenta, diventando da 700 fino a 900 euro per piano e da 1.000 euro sino a 1.200 euro per appartamento. Questo aumento viene erogato per poter far fronte ad un’opera più complessa, che prevede anche che vengano stesi dei nuovi cavi di collegamento tra i contatori centralizzati e gli appartamenti. È inoltre previsto anche un incentivo ulteriore di 100 euro per ogni metro di cavo usato per collegare la colonna con il confine di proprietà. L’importo massimo erogabile però non può essere superiore a 1.500 euro.

Una maggiore potenza elettrica a disposizione

Non solo la sicurezza: come abbiamo scritto poco sopra un altro scopo di questo incentivo è quello di dare la possibilità al singolo condomino di poter avere una maggiore potenza, fino cioè a 6,6kW. Questo perché il sempre maggior utilizzo di piani cottura ad induzione o di impianti di climatizzazione (specialmente quelli con pompa di calore) hanno portato ad un aumento della necessità di energia elettrica. In questo modo si cerca così di fornire un impianto più moderno ai condomini, che possono essere sfruttati dagli enti erogatori di energia elettrica per una maggiore potenza distribuita. Allo stesso modo l’utente potrà valutare, anche con l’arrivo del mercato libero, la migliore offerta per le sue necessità tra quelle presenti sul mercato.

Quale la procedura per fruire del Bonus Impianti Elettrici?

La pratica per il bonus impianti elettrici dovrà essere gestita tramite un rapporto tra l’amministrazione condominiale ed il distributore dell’energia. Quest’ultimo in particolare dovrà fornire una informativa preliminare: lì dovrà essere presente un prospetto sui costi, le modalità e le tempistiche per l’intervento di ammodernamento delle vecchie colonne montanti. La versione della nuova tipologia di contratto dovrà essere consegnata entro il 30 giungo 2020 e avrà validità fino allo scadere della fase sperimentale, cioè come abbiamo scritto sopra nel 2022.

Il condominio invece dovrà conservare tutta la documentazione riguardante le spese sostenute per gli interventi di ammodernamento e dovrà esibire al distributore i costi. Sarà poi il distributore a versare il bonus.

Nella delibera sono previsti, sia per accertare la regolarità delle procedure che per evitare eventuali abusi, tutta una serie di controlli a campione che potranno essere effettuati da parte di Arera.

È stato inserito anche l’attuazione di un censimento a livello nazionale delle colonne montanti obsolete da parte dell’Autorità dell’energia e dell’ambiente. Questa iniziativa, a carico degli enti fornitori dell’energia, ha lo scopo di avere un quadro più preciso delle condizioni degli impianti degli edifici condominiali nel nostro Paese, di poter ottenere anche una più precisa valutazione sul livello degli investimenti e la sostenibilità a lungo termine,ed anche il suo impatto sulle tariffe.

Fotovoltaico per Aziende Elettro Star

Fotovoltaico per aziende: cosa è successo nel 2019, cosa succederà nel 2020

Il fotovoltaico, per le aziende, conviene ancora?

Dal punto di vista dell’impatto ambientale e della riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera conviene sicuramente e puntare sulle energie rinnovabili può rappresentare una buona leva a livello di comunicazione e di immagine ma, spesso, questo non basta.

Chi gestisce un’impresa deve tener conto dei numeri e della sostenibilità economica di questo tipo di interventi. In questa guida diamo uno sguardo a ciò che è successo nel 2019 e poniamo lo sguardo su quelli che sono gli scenari futuri per il fotovoltaico nelle aziende.

Il 2019 si è caratterizzato per l’introduzione di una misura fiscale importante, il super ammortamento del 130% che ha consentito di rivitalizzare il settore e di accorciare i tempi di rientro dagli investimenti effettuati.

Per gli impianti fino 500 kW, inoltre, c’è la possibilità di effettuare il cosiddetto scambio sul posto, che consente di abbattere drasticamente i costi dell’energia dell’azienda.

Quest’ultimo aspetto viene spesso sottovalutato: rendersi autonomi rispetto alla produzione dell’energia necessaria per lo svolgimento dell’impresa rappresenta un passaggio importante e fondamentale.

Staccarsi dalla rete (concetto, a oggi, teorico – ma l’evoluzione delle tecnologie di accumulo di energia prodotta in loco stanno evolvendo rapidamente) significa, al netto del quadro fiscale e normativo anch’esso in costante evoluzione slegarsi dalle oscillazioni del mercato dell’energia. Una sicurezza che in un’ottica di medio-lungo termine riveste la sua importanza.

Gli incentivi per le aziende che investono nel fotovoltaico

In attesa dell’approvazione definitiva della Legge finanziaria 2020 (che dovrebbe vedere sia la conferma del super che dell’iper-ammortamento, rispettivamente del 130 e 170%), non va dimenticato che, con l’approvazione del decreto del 4 luglio 2019, il ministero dello sviluppo economico ha messo un punto fermo sul sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il decreto, legato agli obiettivi di riduzione delle emissioni europei per il 2030 prevede incentivi anche per gli impianti fotovoltaici di nuova costruzione superiori a 20 kW, anche in zona agricola (seppur con esclusione degli impianti a terra).

La finestra degli incentivi è aperta fino al 2021 e, in questo caso, l’accesso ai fondi disponibili avviene – come indica anche il sito del GSE – tramite bandi, che verranno aperti in queste date:

  • 31 gennaio 2020
  • 31 maggio 2020
  • 30 settembre 2020
  • 31 gennaio 2021
  • 31 maggio 2021
  • 30 settembre 2021

Come tutti i bandi che si rispettino, ci sono criteri di valutazione e requisiti da considerare ma di interessante ci sono le tariffe incentivanti che vanno dai 7 ai 10,5 €cent/kW per l’energia prodotta e immessa in rete.

Un quadro interessante, in costante evoluzione, che noi di Elettro Star monitoriamo costantemente per poterti dare il massimo supporto per effettuare la scelta migliore e districarti, aspetto da non sottovalutare, in una burocrazia tanto necessaria quanto complessa.

Se ti serve un supporto di tipo tecnico, un preventivo o devi realizzare un impianto fotovoltaico per la tua azienda, contattaci compilando il modulo di seguito con i tuoi dati e fornendoci tutte le informazioni del caso.

Ti ricontatteremo nel più breve tempo possibile.

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Evita falsi allarmi causati dagli animali domestici con i sensori pet-friendly

Evita falsi allarmi causati dagli animali domestici con i sensori pet-friendly

I falsi allarmi degli impianti antifurto causati dai nostri amici a quattro zampe possono essere fastidiosi, scopri con noi come poterli gestire!

Se hai animali domestici e la tua casa è protetta da un impianto antifurto molto probabilmente sarà capitato anche a te che il tuo impianto segnalasse dei falsi allarmi. Questi possono costringerti a correre per un ladro che, fortunatamente, non c’è, rislutando così particolarmente fastidiosi. E spesso la causa di questi falsi allarmi sono i tuoi animali domestici. O meglio, per essere più precisi la colpa è di una segnalazione errata dei sensori dell’impianto che invece dovrebbero tener conto anche di chi vive all’interno dell’abitazione, compresi quindi i nostri amici a quattro zampe.

Sensori pet-friendly

La tecnologia per fortuna viene in nostro soccorso: in commercio infatti esistono sensori molto precisi che, nel caso venga inviato un segnale d’allarme che avvisi di qualche movimento, potrai agire, con relativa sicurezza, che non si tratti dei tuoi amici animali.

Quando viene installato un impianto antintrusione è molto importante scegliere dei sensori che siano il più possibile sensibili ma che allo stesso tempo siano in grado di poter “convivere” con gli abitanti della casa, specialmente con i nostri animali domestici. I nostri amici a quattro zampe infatti non sono in grado di sapere dove sono posizionati i sensori. Non per questo però dovrai rinunciare a proteggere la tua casa con un sistema d’allarme, ma molto semplicemente dovrai scegliere dei sensori che siano in grado di poter distinguere un animale dall’uomo, cioè sensori in grado di “misurare” il movimento del corpo che rilevano. Questi sensori effettuano la misurazione di precisi parametri come peso o massa: ad esempio se il tuo animale domestico è un cane con un peso inferiore a 30 Kg non verrà rilevato dai sensori. L’alternativa a questi sensori è quella di installare un impianto d’allarme di tipo perimetrale esterno: anche questo particolare tipo di impianto è in grado infatti di poter rilevare il peso di chi si aggira nel suo raggio d’azione.

Tornando ai sensori pet-friendly potrai trovare in commercio di diverse marche e con caratteristiche diverse. Tra queste una caratteristica degna di nota è quella di poter rilevare il calore corporeo: la temperatura corporea umana, infatti, è diversa da quella dei piccoli animali domestici e distinguerla, quindi, consente di ridurre la possibilità di avere falsi allarmi.

Come posizionare i sensori?

È bene prestare attenzione anche a dove posizionerai i sensori: nel caso in cui in casa siano presenti gatti, ad esempio, ti consigliamo di installare i sensori ad una buona altezza, cioè ad almeno 150 centimetri da terra, in modo da essere il più possibile lontani dalla loro presenza. Un altro consiglio che ti suggeriamo è di diminuire la portata del sensore: per farlo è sufficiente individuare l’interruttore, solitamente presente all’interno del vano batteria, e ridurre la portata al minimo.

E se in casa è presente un animale di grandi dimensioni? Niente paura, anche qui è possibile sfruttare i sensori di movimento. Anche qui ti suggeriamo di installarli ad una buona altezza, considerando in particolare a che altezza può arrivare il tuo animale una volta che si alzi in piedi sulle zampe posteriori, e comunque anche qui a non meno di 150 centimetri da terra.

Anche qui, come nel caso precedente, ti consigliamo di cambiare la regolazione dei sensori. Solitamente questi hanno una portata che è orientata verso il basso con un angolo di 45°, il nostro consiglio è di capovolgerli. Così facendo saranno orientati verso l’alto, segnalando il passaggio di chiunque tranne quello dei cani.

Ci teniamo a ricordate che anche se l’installazione del tuo impianto e dei tuoi sensori è stata fatta in maniera molto precisa, è comunque impossibile riuscire ad escludere i falsi allarmi al 100%, ma potrai comunque ridurli sensibilmente.

Una alternativa utile che ci possa aiutare a capire se l’allarme è reale potrebbe essere quella di installare un impianto di videocontrollo, magari installando delle telecamere nascoste all’interno dei sensori.

Infine il nostro ultimo consiglio è quello di evitare impianti fai-da-te, ma comunque di rivolgersi sempre a tecnici specializzati, che sappiano così valutare gli ambienti e suggerire la soluzione più adeguata al tuo caso.

Cosa possiamo fare per te?

Se ti serve un supporto di tipo tecnico, un preventivo o devi realizzare questo tipo di impianto, contattaci compilando il modulo seguente con i tuoi dati e fornendoci tutte le informazioni del caso.

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Digitale Terrestre 2: cosa cambia?

Digitale Terrestre 2: cosa cambia?

A distanza di 10 anni dal passaggio al digitale terrestre, tra il 2020 ed il 2022 avremo un nuovo switch col passaggio al Digitale Terrestre 2. Scopri con noi cosa cambierà!

Sono passati quasi 10 anni da quando in Italia è avvenuto il passaggio dalla televisione analogica a quella digitale, ora ci apprestiamo a vivere un’altra rivoluzione: tra il 2020 ed il 2021 infatti in Italia avrà luogo un nuovo switch con il passaggio al digitale terrestre 2 (DVB T2). Anche questa volta con lo switch dal DVB-T1 al DVB-T2 cambierà il sistema di trasmissione ed i televisori non compatibili con il nuovo standard di trasmissione dovranno essere sostituiti o dovranno essere integrati con un decoder compatibile. Ma niente paura, c’è ancora tempo: il passaggio infatti avrà inizio nel 2020 ed avremo una fase transitoria di due anni, fino al 1° Luglio 2022.

Perché il passaggio al DVB T2?

Con l’arrivo della rete mobile 5G, che consentirà ai nostri smartphone connessioni più rapide, si è reso necessario liberare le frequenze monili della banda compresa tra i 690 ed i 790 MHz, cioè la banda utilizzata appunto dal 5G.

Cambiando la banda e di conseguenza cambiando anche le frequenze molti televisori non saranno in grado di ricevere il segnale. Se il televisore è stato acquistato dopo il 1° Gennaio 2017 è molto probabile che sia compatibile con il nuovo standard (tutti i negozi infatti a partire da quella data avevano l’obbligo di vendere solo apparati che fossero compatibili con la nuova tecnologia), mentre per chi lo ha acquistato prima del 2016 (cioè prima che i produttori fossero obbligati ad inserire un sintonizzatore compatibile con il DVB T2) è probabile che l’apparecchio non sia in grado di funzionare.

Per essere sicuri, bisogna controllare sulla scatola se è presente un bollino con la scritta Dgtvi Platinum. Se il bollino è presente allora il televisore è compatibile, se non lo è sarà necessario acquistare un decoder o sostituire il TV con un modello compatibile.

Quando avverrà lo switch off?

Ecco il calendario con le date:

  • 1 settembre 2021 – 31 dicembre 2021: Area 2 – Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano; Area 3 – Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza
  • 1 gennaio 2022 – 31 marzo 2022: Area 1 – Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna
  • 1 aprile 2022 – 20 giugno 2022: Area 4 – Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise, Marche.

Come ottenere il bonus per acquistare un nuovo televisore

Per tutti coloro che si troveranno nella necessità di dover cambiare il TV il governo sta mettendo a punto un fondo da 151 milioni di euro (ma le risorse potrebbero comunque aumentare) destinato all’acquisto del nuovo televisore. Per ottenere il bonus per il digitale terrestre è necessario rispettare alcuni requisiti:

  • essere residenti sul territorio italiano
  • appartenere alla fascia I e II dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).

Fanno parte della fascia I e fascia II tutte le famiglie con un soglia ISEE inferiore a 10.632,94 e 21.265,87 euro.

Il contributo dovrebbe essere di 50 euro a famiglia, che si otterrà direttamente in fase di acquisto. Sarà poi compito del commerciante verificare e praticare lo sconto.

Perché rivolgersi a Elettro Star

Perché siamo un’Azienda con una esperienza di oltre 25 anni e che ha al suo interno un team qualificato di elettricisti specializzati in impianti TV-SAT e digitale terrestre.

Perché utilizziamo la migliore tecnologia per i tuoi impianti TV.

 

Manutenzione periodica degli impianti elettrici: cos’è?

Manutenzione periodica degli impianti elettrici: cos’è?

La manutenzione periodica degli impianti elettrici assicura nel tempo le perfette condizioni di funzionamento e sicurezza del tuo impianto! Scopri cos’è con noi!

Spesso si sottovaluta la manutenzione periodica degli impianti elettrici, ma è l’unico modo per assicurare nel tempo le perfette condizioni di funzionamento e sicurezza del tuo impianto! Scopriamola assieme!

La manutenzione periodica di un impianto è tutto quell’insieme di attività che vengono eseguite regolarmente e che consentono un perfetto funzionamento ed allo stesso tempo garantiscono la sicurezza degli impianti elettrici, sia per quel che riguarda l’ambito civile che nelle strutture aziendali.

Nel nostro lavoro in passato è capitato spesso di dover intervenire per risolvere guasti su alcune parti di un impianto, interventi che si sarebbero in alcuni casi potuti evitare pianificando una verifica ed una manutenzione periodica degli impianti. E grazie a questi interventi pianificati che controllano tutto l’impianto negli ultimi anni siamo riusciti a ridurre i guasti, che soprattutto nel caso di impianti industriali vuol dire evitare eventuali blocchi della produzione.

Fondamentalmente quindi lo scopo di una manutenzione programmata di un impianto elettrico è cercare di ridurre le probabilità di rotture e guasti dell’impianto, che con l’avanzare degli anni può ovviamente essere soggetto a deterioramento, ad esempio dovuto ad infiltrazioni di umidità o all’intervento di piccoli roditori, ad usura dei materiali, a sporcizia o polvere. Quindi applicare una strategia di interventi preventivi e programmati nel tempo consente di allungare la vita dell’impianto ed allo stesso tempo ottimizzare i consumi.

Manutenzione dell’impianto elettrico sul luogo di lavoro

Quando viene realizzato un impianto elettrico è necessario che vengano tenuti in considerazione anche le norme e gli obblighi, sia di sicurezza che di salute, che subentrano una volta che è stato realizzato l’impianto e che valgono sia per i datori di lavoro, che per gli amministratori ed i proprietari di immobili.

In particolare il mantenimento e la cura dell’impianto elettrico sul luogo di lavoro è un obbligo stabilito sia nel codice civile che da disposizioni legislative.

Per quanto riguarda il codice civile è disciplinato dal seguente articolo:

  • Art. 2087 – Tutela delle condizioni di lavoro

L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.

Sono diverse invece le disposizioni legislative:

  • DPR 547/55
  • D.Lgs. 626/94
  • DPR 22 ottobre 2001 n. 462

Oggi è in vigore il DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81, il Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che introduce la verbalizzazione dell’esito dei controlli manutentivi.

  • Art. 64 comma 1 lettera c

I luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente possibile, i difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori

  • Art. 64 comma 1 lettera e

Gli impianti e i dispositivi di sicurezza, destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli, vengano sottoposti a regolare manutenzione e al controllo del loro funzionamento

Non rispettare le normative, così come la mancata manutenzione dell’impianto, comporta diverse sanzioni sia pecuniarie che penali a carico del responsabile dell’impianto o del proprietario.

Manutenzione dell’impianto elettrico negli edifici privati

Così come per le aziende anche per quanto riguarda l’impianto elettrico negli edifici privati i proprietari sono tenuti ad effettuare regolari manutenzioni del’impianto, così come regolato dal Decreto del 22 Gennaio 2009, n. 37.

  • Art. 8 comma 2

Il proprietario dell’impianto adotta le misure necessarie per conservare le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia, tenendo conto delle istruzioni per l’uso e la manutenzione predisposte dell’impresa installatrice dell’impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature installate.

Ci teniamo anche a ricordare che la regolare manutenzione degli impianti è tra le clausole di garanzia che molte compagnie assicuratrici pongono in caso di sinistro.

Registro manutenzione impianti elettrici

Uno dei documenti più importanti, su cui sono annotati tutti gli interventi di manutenzione eseguirti sull’impianto nel corso del tempo, è il registro di manutenzione degli impianti elettrici.

Questo documento viene consegnato anche al Committente ed accompagna l’impianto dalla sua messa in funzione ed è fondamentale perché consente di poter avere sempre sotto mano lo storico di tutti gli interventi svolti.

Il Registro periodico delle manutenzioni degli impianti oltre ad essere un vantaggio sia per i tecnici che per gli utenti finali serve a garantire, nel rispetto delle normative vigenti, l’efficienza ed il corretto funzionamento dell’impianto elettrico. Si riescono così a ridurre sia i costi e che gli eventuali rischi legati alla sicurezza.

Perché rivolgersi a Elettro Star

Perché siamo un’Azienda con una esperienza di oltre 25 anni e che ha al suo interno un team qualificato di elettricisti specializzati in impianti elettrici.

Perché utilizziamo la migliore tecnologia per il controllo degli Impianti.

Perché oltre a fornire i classici interventi di assistenza siamo in grado di fornire ai clienti i controlli periodici necessari per Legge, inclusa la compilazione della documentazione legata al registro periodico delle manutenzioni. Siamo in grado di operare soprattutto su tutto il territorio regionale, in particolar modo nelle province romagnole di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, ma abbiamo eseguito e verificato impianti anche fuori provincia e regione, come ad esempio a Bologna e ad Ancona.

In base a quanto previsto dalle normative vigenti, provvediamo ad effettuare tutti gli interventi necessari affinché gli impianti dei nostri clienti siano sempre i più sicuri ed efficienti.

 

 

Fotovoltaico con accumulo: come funziona?

Fotovoltaico con accumulo: come funziona?

Sebbene per la sua realizzazione abbia costi più elevati rispetto all’impianto fotovoltaico normale, il fotovoltaico con accumulo offre nel lungo periodo un risparmio molto più elevato. Scopri con noi cosa è e come funziona un impianto fotovoltaico ad accumulo.

Esistono due tipi di impianti fotovoltaici: a scambio sul posto e con accumulo. Il secondo tipo di impianto non è ancora molto conosciuto e ancora molte persone hanno alcuni dubbi sul suo funzionamento. Sono in grado di funzionare in condizioni di brutto tempo? Esiste la possibilità di sfruttarli anche di notte? Per tutti coloro che avessero quindi dei dubbi abbiamo preparato una breve guida per spiegare il funzionamento per questo particolare tipo di impianto.

Impianti fotovoltaici

Partiamo con lo spiegare cosa sono i pannelli fotovoltaici. Il pannello fotovoltaico è un dispositivo costituito da diverse unità più piccole, chiamate “celle fotovoltaiche”, cioè dei dispositivi elettrici in grado di catturare la luce solare e convertirla in elettricità. I pannelli fotovoltaici più comuni che possiamo trovare in commercio sono costituiti da 48, 60, 72 oppure fino a 96 celle ognuno. In media ogni singolo pannello fotovoltaico è in grado di generare energia elettrica sufficiente per alimentare 1 o 2 apparecchi di uso comune. Per realizzare quindi un sistema fotovoltaico che sia in grado di alimentare una abitazione od un edificio, è necessario quindi realizzare un impianto composto da un set di più pannelli collegati tra loro.

Come funziona un pannello fotovoltaico?

Ora andiamo più nel dettaglio. Come abbiamo già detto sopra i pannelli fotovoltaici sono costituiti dall’unione di più celle fotovoltaiche e convertono l’energia del sole in elettricità. Grazie ad un particolare effetto, detto “effetto fotovoltaico”, la luce proveniente dal sole “stimola” gli elettroni che sono presenti nel silicio, che è il materiale con cui è realizzata ogni cella, che producono così energia. Il pannello produce così energia in corrente continua (CC) e la invia ad un inverter che la trasforma in corrente alternata (CA) per poter alimentare gli elettrodomestici ed i vari apparecchi delle nostre case e dei nostri edifici, e quindi poter alimentare per esempio la nostra televisione o anche solo per accendere le luci.

L’energia che viene così prodotta dall’impianto o viene inviata nella rete elettrica oppure viene inviata nella batteria. Ogni utente avrà quindi a disposizione un surplus di energia che potrà poi essere o sfruttata tramite degli accumulatori, oppure può essere rivenduta ad uno degli enti per l’energia elettrica fornendo così una entrata economica tale da poter ammortizzare l’investimento per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico.

Nelle giornate nuvolose i pannelli fotovoltaici funzionano?

Dato che le celle generano energia se vengono colpite dalla luce solare, uno dei dubbi più comuni è su cosa succede in condizioni di brutto tempo, magari in presenza di nebbia, di cielo nuvoloso o anche pioggia. È bene ricordate che anche se il sole è coperto dalle nuvole comunque emette della luce che, seppure in maniera ridotta, arriva a colpire i moduli. In queste condizioni dunque l’impianto funziona e riesce a produrre energia anche se la sua efficacia è inferiore rispetto alle giornate serene. In questi casi un fattore molto importante è anche la sensibilità dell’impianto fotovoltaico, che può variare a seconda delle varie tipologie. Le celle fotovoltaiche più recenti infatti sono in grado di offrire una buona resa anche in giornate nuvolose. Per impianti più datati invece i numeri possono essere ben diversi e si arriva ad ottenere una resa del solo 25% – 30%.

Inoltre negli impianti ad accumulo una volta che viene prodotta energia quella in eccesso viene inviata ad un accumulatore che è in grado sia di sopperire alla scarsa elettricità che viene generata in condizioni di brutto tempo, sia di poterla usare nelle ore notturne, cioè in quei momenti in cui non c’è luce e l’impianto non è in grado di produrre energia.

L’impianto può funzionare anche di notte?

Come abbiamo già detto sopra di notte, in assenza di luce solare, i pannelli non producono energia ed entrano in una modalità di sospensione. Ma è possibile sfruttare l’energia di notte? Come abbiamo già visto in caso di condizioni di brutto tempo l’impianto fotovoltaico ad accumulo può produrre energia extra nelle belle giornate che può essere immagazzinata tramite degli accumulatori ed utilizzata successivamente. In questi particolari impianti quindi si crea sempre un sistema di pannelli che produca più energia di quanta sia necessaria durante il giorno, in modo tale da spostare ed immagazzinare l’energia in eccesso in una particolare batteria. Una volta che il nostro impianto va in sospensione sarà poi possibile utilizzare l’energia che il nostro sistema avrà accumulato per alimentare la nostra abitazione. Questo fa sì che l’abitazione possa essere in grado di funzionare anche in modo completamente indipendente.

Quali sono i vantaggi di un impianto con accumulo?

Prima di tutto un impianto fotovoltaico consente di ridurre i costi delle bollette elettriche. Una volta che l’impianto sarà funzionante si otterrà energia gratuita che sfrutteremo al posto di quella che acquistavamo dal nostro fornitore, permettendo un grosso risparmio economico. Inoltre è possibile rivendere l’energia elettrica che produciamo all’ente nazionale erogatore, che potrà quindi pagarci l’elettricità generata e che non abbiamo utilizzato.

Un altro motivo per sfruttare questo tipo di impianti sicuramente è ecologico: un impianto solare è una fonte di energia rinnovabile verde e non rilascia alcun tipo di elemento inquinante. Con un impianto fotovoltaico domestico si possono risparmiare circa 1,3-1,6 tonnellate di carbonio all’anno (a seconda del luogo in cui ci si trova).

La misurazione in rete

Se scegliamo comunque di creare un impianto fotovoltaico che non dispone di un accumulatore, si può comunque di notte utilizzare l’energia solare in eccesso attraverso la misurazione in rete. Cioè la potenza in eccesso che viene prodotta dai pannelli di giorno viene esportata e venduta al gestore dell’energia elettrica, che ci ripagherà con dei crediti. Questi crediti possono poi essere scalati dalla nostra bolletta energetica. In sostanza la misurazione in rete consente di memorizzare il valore economico della potenza prodotta in eccesso ed utilizzarla per ridurre l’importo delle bollette elettriche.

Quali batterie si utilizzano?

Le batterie utilizzate principalmente sono di tre tipi:

  • batterie al piombo;
  • batterie al piombo/gel;
  • batterie al litio.

Le batterie al piombo sono le più economiche, ma hanno una vita bassa, mediamente di 2-3 anni. Le batterie al Litio sono più costose, ma hanno il beneficio di avere una durata maggiore di almeno quattro volte e possono arrivare ad una vita fino a 10-12 anni con circa 6.000 cicli di ricarica. Le batterie al Litio infine sono attualmente quelle più performanti nel rapporto costi-benefici.

Il risparmio economico

Come abbiamo detto sopra grazie a questo tipologia di impianti è possibile abbattere il costo delle bollette elettriche ottenendo un risparmio economico importante. In particolare il risparmio monetario che ne deriva è tale da permettere all’impianto di ripagarsi, mediamente, nel giro di 7/10 anni. L’investimento per la realizzazione è sicuramente superiore rispetto al classico impianto con scambio sul posto di pari potenza, ma i tempi di ammortamento sono simili perché l’autoconsumo, con le batterie, è più alto, e una volta raggiunta e superata la soglia del pareggio il risparmio è ancora maggiore.

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Per le aziende agricole arriva il bando per l’energia da fonti alternative

Per le aziende agricole arriva il bando per l’energia da fonti alternative

Bando “Diversificazione attività agricole con impianti per la produzione di energia da fonti alternative”

La Regione Emilia – Romagna ha aperto il bando riservato alle aziende agricole che investono per la produzione di energia da fonti alternative

La Regione Emilia Romagna il 15 Luglio ha varato, con la delibera n. 1212, un progetto destinato alle imprese agricole che effettuino investimenti sulla produzione di energia verde proveniente da fonti naturali per un importo di 6,8 milioni di euro. Grazie al bando quindi le aziende agricole che presenteranno domanda entro e non oltre il 29 Novembre 2019 per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia da fonti come ad esempio acqua, sole, aria o da sottoprodotti e scarti della produzione agricola e agroalimentare potranno aderire al fondo ed ottenere dalla Regione Emilia – Romagna dei finanziamenti.

Come abbiamo detto sono diversi i tipi di impianto che rientrano nel bando regionale e sono esclusi gli impianti fotovoltaici a terra. Per quello che riguarda nello specifico gli impianti fotovoltaici nel bando sono presenti le seguenti limitazioni:

  • possono avere una produzione massima di 1 Mega Watt elettrico;
  • l’energia prodotta deve essere superiore al fabbisogno dell’azienda agricola, di modo che sia possibile immettere in rete energia che poi potrà essere venduta ad altri.

Per quanto riguarda i progetti per poter partecipare al bando è necessario che abbiano un importo minimo di 20 mila euro, mentre non è stato impostato un tetto massimo. La Regione Emilia – Romagna emetterà, nel caso in cui il progetto rientrasse nel bando, un contributo massimo assoggettato al regime dei minimi, che quindi non potrà superare il valore di 200 mila euro. L’importo assegnato al progetto varierà tra il 20 ed il 50% della spesa e l’azienda potrà avere la possibilità di richiedere un anticipo fino ad un massimo del 50% del contributo approvato.

Le aziende che intendono partecipare dovranno presentare le domande di partecipazione al bando tramite il sistema informativo Agrea – SIAG, secondo le procedure indicate da Agrea (ovvero l’agenzia per le erogazioni in agricoltura della Regione Emilia-Romagna) di Regione Emilia – Romagna. Ogni azienda agricola che parteciperà al bando otterrà un punteggio sulla base del quale poi verrà stilata una graduatoria per stabilire l’accesso al finanziamento.

Visita il sito della Regione Emilia – Romagna sulla “Diversificazione attività agricole con impianti per la produzione di energia da fonti alternative”.

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Impianti Temporanei per Eventi Sportivi e Concerti

Realizzare impianti temporanei per eventi sportivi e concerti, che essi siano all’aperto o al chiuso, significa porre le condizioni per far sì che pubblico, artisti, atleti e addetti al lavori possano fruire di tali eventi senza problemi, garantendo la continuità dei servizi e la sicurezza delle aree servite da tali impianti: un lavoro delicato, complesso, che richiede esperienza e professionalità.

Quando lo staff di Elettro Star deve realizzare questo tipo di impianti, il primo passo, dopo un adeguato sopralluogo, è quello di relazionarsi con i vari service che gestiranno gli impianti audio, luci e video e con gli operatori che gestiscono gli stand (aree sponsor, punti di ristoro, hospitality e così via) che spesso fanno da contorno ai grandi eventi e che dovranno fornire la lista delle attrezzature e apparecchiature che verranno utilizzate.

Dal sopralluogo alla realizzazione dell’impianto

Dalla lista delle richieste che effettuerà il service si otterranno i carichi necessari per alimentare i vari impianti: audio, luci e video e quant’altro necessario. Nel caso degli impianti audio e luci si considera, normalmente, un 50% di sovraccarico per coprire i picchi di potenza durante l’evento, come ad esempio momenti di accensione totale delle luci e volume al massimo!

Ogni impianto necessiterà di una alimentazione dedicata, quindi conoscendo il carico dell’impianto e la distanza dal punto di fornitura, si calcoleranno le giuste sezioni per i cavi che andranno a formare le linee elettriche, che dovranno essere sempre protette da apposite passerelle passacavo e non dovranno essere in alcun modo in vista.

Gli impianti potranno essere alimentati da generatori autonomi o allacciati direttamente alla rete elettrica.

Un impianto che è bene collegare alla rete elettrica è quello dell’illuminazione di emergenza, infatti per rispettare le norme sulla sicurezza bisognerà installare adeguate lampade di emergenza di tipo SA (sempre accese) con gli adeguati cartelli di segnalazione.

Dove è necessario la commissione di vigilanza, formata dai vari enti preposti alla sicurezza, si riunirà per controllare che siano state adottate e installate tutte le adeguate protezioni, come quelle installate nel quadro elettrico (salvavita, magnetotermici,…), luci di emergenza, impianto di messa a terra.

L’impianto di messa a terra ha una molteplice importanza nei concerti, infatti oltre a garantire la sicurezza per gli impianti e per le persone, se non è adeguatamente dimensionato e installato provocherà interferenze e disturbi nei finali di potenza e quindi alle casse audio, il risultato saranno fastidiosi disturbi e ronzii, che oltre a provocare fastidi per l’ascolto possono arrivare, nei casi peggiori, a danneggiare le apparecchiature.

La nostra esperienza al Gran Premio MotoGP del Mugello

Come accade oramai dal 1998, anche nel 2019 abbiamo avuto il piacere di effettuare alcuni interventi, presso il Circuito del Mugello, durante il week end (31 maggio-2 giugno) in cui si è svolto il Gran Premio d’Italia, nell’ambito del campionato mondiale MotoGP, Moto2 e Moto3.

Una bellissima esperienza in cui, da più di venti anni, tocchiamo con mano l’atmosfera di un evento di portata mondiale, nell’ambito del quale possiamo affermare tranquillamente, di aver affrontato e risolto le più disparate difficoltà operative legate a un evento del genere, in cui tutto deve essere perfetto per garantire un servizio di qualità agli ospiti del Paddock, agli addetti ai lavori e, naturalmente, al pubblico che è intervenuto in massa per godersi le gare.

Quest’anno, in particolare, ci siamo occupati, per alcuni degli stand presenti, degli allacci all’impianto elettrico e al montaggio degli impianti di illuminazione (verificando preventivamente i carichi e facendo in modo che non si verificassero disagi); abbiamo inoltre fornito il servizio di assistenza tecnica durante l’evento, per risolvere i problemi e le necessità dei nostri clienti.

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