Moto G

Lenovo rinnova la linea dei Moto G

La linea di smartphone Moto G di Lenovo arriva alla sua quarta generazione. Moto G4 è un dual SIM con connettività 4G basato su Android Marshmallow, display da 5,5″ con risoluzione Full HD protetto dal pannello Gorilla Glass 3. Il processore è uno Snapdragon 617, la batteria da 3000 mAh dovrebbe assicurare 24 ore di autonomia che può essere prolungata con la tecnologia TurboPower; la fotocamera principale è da 13 Megapixel, mentre RAM e spazio di archiviazione variano in funzione della configurazione scelta: rispettivamente 2 o 4 GB e 16, 32 o 64 GB. La versione Plus, invece, offre anche un lettore di impronte digitali e una fotocamera da 16 Megapixel con messa a fuoco laser e autofocus a rilevamento di fase. Ma non è finita qui perché Lenovo ha presentato anche K5, il primo smartphone a marchio Lenovo ad arrivare in Italia. Il K5 dispone di un display da 5″ con risoluzione HD, processore Snapdragon 415, fotocamera da 13 Megapixel, audio Dolby Atmos e sistema operativo Android 5.1 Lollipop.

Garmin Vivosmart

Il fitness band Vivosmart HR di Garmin si aggiorna

La nuova versione del braccialetto intelligente Vivosmart di Garmin, che si chiama Vivosmart+, aggiunge, al già ragguardevole set di caratteristiche, un modulo GPS integrato e due inedite applicazioni. Una è un vero assistente virtuale che incita il runner a tenere un determinato passo e gli propone diversi movimenti giornalieri personalizzati; l’altra è un software, che si chiama Move IQ, che rileva automaticamente l’attività sportiva che si sta praticando. Non mancano, naturalmente, tutte le funzionalità che hanno fatto la fortuna del predecessore: scocca resistente all’acqua, cardiofrequenzimetro ad alta precisione, display touch con visualizzazione di tutti i dati sull’attività monitorata e delle notifiche smartphone. Per quanto riguarda la durata della batteria ricaricabile, secondo quanto dichiarato da Garmin, Vivosmart HR+ con il GPS acceso può durare fino a 8 ore, con il GPS disattivato può arrivare fino a 5 giorni.

Samsung Charm

Da Samsung una smartband di vero Charm

Arriva finalmente in Italia il fitness tracker di Samsung pensato per l’utenza femminile. Si chiama Charm, ha un design molto curato, è disponibile nei colori Gold, Black e Rose Quartz e può essere abbinato a sottili cinturini di vario genere. Samsung Charm si collega allo smartphone via Bluetooth utilizzando l’applicazione dedicata Charm by Samsung e permette di rilevare vari parametri come numero di passi, distanza percorsa e calorie bruciate, inoltre è dotato di una memoria interna utile per memorizzare i dati raccolti anche in assenza della connessione con lo smartphone. Non manca un utile LED multicolore che consente di ricevere le notifiche dalle applicazioni, gli aggiornamenti dei social media e in grado di segnalare i messaggi di testo e le chiamate in arrivo. La batteria da 17 mAh installata dovrebbe garantire un’autonomia di 14 giorni.

Tim

Da TIM il 4G gratuito per tutti i suoi clienti dal 15 Maggio

Arriva una notizia che farà feilici molti utenti: il 4G di TIM diventerà infatti gratis per tutti i clienti che ancora non hanno internet ad alta velocità nel proprio piano mensile, e questo a partire da domenica 15 Maggio.
TIM si aggiunge dunque a Wind e Tre nella schiera degli operatori italiani che hanno “liberato” il 4G lasciando da sola Vodafone, l’unica compagnia che tecnicamente richiede ancora un pagamento per il servizio (in realtà da qualche mese il 4G è comunque gratuito, ma per adesso soltanto fino al 22 Agosto), la quale siamo sicuri non tarderà ad adeguarsi.

L’attivazione del 4G di TIM avverrà soltanto con il consenso dell’utente: infatti i clienti verranno informati tramite svariati spot pubblicitari e riceveranno un SMS con le istruzioni su come attivare l’opzione tramite i centri TIM, il sito istituzionale, l’app per dispositivi mobili oppure, ovviamente, chiamando il 119. Non è chiaro però se i clienti con l’opzione 4G a pagamento attiva nel proprio piano la manterranno diettamente senza doverla più pagare o se dovranno disattivare l’opzione e successivamente effettuare la procedura.

Il 4G di TIM raggiunge attualmente una copertura del 91,5% della popolazione con picchi di velocità che dovrebbero raggiungere i 300 Mbps, cifre che la pongono dietro soltanto a Vodafone, che raggiunge invece il 96% dei cittadini italiani.

VIV

Viv, ecco come funziona su iPhone il competitor di Siri

Viv, la cugina di Siri, è destinata a rivoluzionare il modo con cui interagiamo con gli assistenti virtuali. Perché è unica nel suo genere: è in grado di programmare se stessa.

Creata da Dag Kittlaus e Adam Cheyer, i papà di Siri prima dell’acquisizione da parte di Apple, Viv è molto di più e potrebbe rivoluzionare la nostra vita. Dal palco dell’evento Disrupt NY, ieri, Kittlaus ha mostrato le potenzialità della tecnologia. Su un iPhone.

Prima è partito con una domanda molto semplice: “com’è il tempo oggi?” ma quelle successive metterebbero in crisi Siri, Google Now e Cortana messi assieme: “Pioveva a Seattle tre mercoledì fa?” e ancora “Sarà più caldo di 21 gradi al Golden Gate Bridge dopo le 5 di dopodomani?” E in nessun caso ci sono stati tentennamenti o errori.

Tra gli esempi fatti, Viv dovrebbe essere in grado di prenotare dietro un’unica richiesta un tavolo al ristorante e i biglietti al cinema, analizzando prezzi, offerte e disponibilità per ottimizzare al meglio la riuscita del proprio compito.

Per funzionare, Viv avrà comunque bisogno di app esterne come Uber, Florist One, SeatGuru, ZocDoc e Grubhub, con l’obiettivo di portare a bordo nei prossimi tempi un numero crescente di partner. La nuova intelligenza artificiale potrà in futuro essere integrata in dispositivi collegati a Internet come automobili e televisioni, aiutando così gli utenti a percorrere un determinato tragitto o a scegliere i programmi televisivi da guardare.

L’obiettivo finale di Viv secondo Dag Kittlaus sarà quello di offrire agli esseri umani un modo per interagire naturalmente con gli assistenti virtuali, dando la possibilità d’intrattenere conversazioni come se si avesse davanti un essere umano. Lo stesso obiettivo era in realtà anche quello di Siri, ma all’epoca dell’acquisizione Steve Jobs decise di cambiare alcune cose che facevano parte della visione dei due fondatori.

Dyamic Program Generation

La particolarità di Viv sta tutta nella tecnologia chiamata dynamic program generation; in pratica, dopo aver suddiviso la richiesta dell’utente in sotto-richieste e averle comprese tutte, è Viv a programmare se stessa per risolvere il quesito. Una macchina genera il codice macchina che le serve per portare a termine il compito.

Dal punto di vista degli sviluppatori, ciò significa che possono implementare nuove feature con Viv in pochissimo tempo; la maggior parte della programmazione, infatti, alla fin fine la porta a termine l’assistente virtuale stesso.

Si tratta di roba scottante, talmente interessante che Facebook e Google hanno già avanzato richiesta di acquisizione; a Cupertino, invece, per il momento tutto tace. Le implementazioni pratiche, comunque, arriveranno più in là nel corso dell’anno e non vediamo l’ora.

 

iPhone 7 Plus

iPhone 7 Plus avrà 3GB di RAM e doppia fotocamera?

Si susseguono le indiscrezioni sul nuovo iPhone 7, questa volta riguardano la versione Plus. Dopo le anticipazioni che parlavano addirittura di due versioni, una normale e una Pro, ora pare che il nuovo iPhone 7 Plus sia destinato ad arrivare in una sola versione, caratterizzata dalla presenza di doppia fotocamera e con ben 3 GB di RAM a bordo. Il design, invece, potrebbe ricordare molto da vicino quello del suo predecessore, ma con degli inserti in plastica rinnovati per le antenne. Nulla invece riguardo alla presenza o meno del jack per le cuffie, che altre precedenti indiscrezioni volevano abbandonato in favore di un nuovo “Smart Connector”. Ricordiamo che si tratta sempre di indiscrezioni apparse in rete, nulla di ufficiale quindi, da prendere sempre con il beneficio del dubbio.

LG Action Cam

LG Active Cam è la telecamera con 4G integrato

LG estende la gamma di Friends, gli accessori pensati per ampliare le funzionalità del G5, con LG Active Cam LTE con modulo LTE, che le permette di connettersi in autonomia alla rete 4G per fare streaming di quello che riprende. La connessione Internet la rende ideale come telecamera da usare per riprendere la casa, il giardino o come action cam da utilizzare in auto o mentre si fa sport. È sempre connessa via Wi-Fi, 4G o Bluetooth allo smartphone in modo che le immagini riprese siano immediatamente disponibili ovunque ci si trovi. Tra le altre caratteristiche troviamo la certificazione IP67, quindi è resistente a polvere, sabbia e può essere immersa nell’acqua fino a un metro di profondità per 30 minuti, e la batteria da 1400 mAh garantisce, secondo LG, fino a 4 ore di riprese Full HD.

MotoX 2016

MotoX 2016, lo smartphone modulare

Alcune immagini del nuovo smartphone MotoX 2016 sono state pubblicate ieri da HelloMotoHK e già oggi circolano indiscrezioni secondo cui il MotoX avrebbe la stessa caratteristica modulare vista su LG G5. L’unica differenza riscontrata la troviamo nei moduli che, diversamente da quanto succede sul G5, non andrebbero inseriti in uno slot, ma si aggancerebbero sulla parte posteriore. In effetti, dalle immagini pubblicate ieri, si evidenziano 16 fori posti nella parte posteriore del dispositivo che dovrebbero funzionare da connettore magnetico per permettere l’aggancio dei vari moduli aggiuntivi. Gli Amps, questo è il nome dei moduli, potrebbero essere sei: una coppia di speaker stereo, un battery pack, uno zoom ottico per la fotocamera, un proiettore oppure una cover con una lente grandangolo. Sempre secondo rumor si parla di due dispositivi distinti: il top di gamma con display da 5,5 pollici e risoluzione Quad-HD, processore Snapdragon 820 e batteria da 3500mAh e il fratello minore sempre con display da 5,5 pollici ma risoluzione Full-HD, processore Snapdragon 625 e batteria da 2600mAh. La commercializzazione, sempre secondo le voci, potrebbe arrivare entro la fine dell’estate.

LiFi

iPhone 7: Apple testa LiFi, 100 volte più veloce del WiFi

All’interno di iOS 9.1, qualcuno ha scovato i riferimenti a LiFi, un protocollo di connettività sperimentale capace di raggiungere velocità 100 volte superiori al WiFi. E basato sulla luce.

Creata da Harald Haas, ricercatore presso l’Università di Edinburgh, LiFi è una tecnologia che funziona in modo non dissimile dai telecomandi a infrarossi; la differenza è che può modulare rapidamente più fasci di luce visibile e usarli per trasmettere dati a un sensore a vista, con una velocità massima teorica è di 224 Gigabit al secondo; e poiché il tutto avviene a ritmi serratissimi, l’occhio umano non percepisce alcuna variazioni nel campo di luce.

In pratica, parliamo di streaming dati attraverso quella che -a prima vista- sembrerebbe una comune lampadina LED. Ecco perché non sorprende che faccia gola anche ad Apple.

Dentro iOS 9.1, due fonti indipendenti hanno parallelamente individuato una menzione specifica al “LifiCapability, il che implica anche che a Cupertino stanno sperimentando tale tecnologia.

Difficile credere che possa essere implementata già con iPhone 7, per la semplice ragione che LiFi è ancora immatura e non disponibile a livello commerciale; ma è evidente che ha parecchie potenzialità, e tante aziende stanno già collaborando con l’Università per tentare di individuare potenziali applicazioni future. Compresa Apple, evidentemente.

iPhone 7 rumors

iPhone 7 rumors: pulsante home touch e smart connector

Mancano ancora parecchi mesi prima del debutto ufficiale della prossima generazione di iPhone ma, come ogni anno, non sono state affatto scarse notizie rivelatrici sul futuro di iPhone 7. Ovviamente non c’è niente di certo ancora ma, da quel che si è potuto apprendere attraverso le indiscrezioni, sembrerebbe che il prossimo top di gamma di Apple non porterà enormi cambiamenti nel design della famiglia. Questo anche in base alle dichiarazioni di Tim Cook, CEO di Apple, che nel corso della trasmissione televisiva Mad Money ha dichiarato: “Abbiamo fantastiche novità in uscita. Nuovi iPhone che spingeranno chiunque possegga oggi un iPhone a passare ai prossimi modelli. Vi daremo cose che oggi come oggi non pensate vi servano, ma senza le quali domani non potrete più vivere: questo è sempre stato questo l’obiettivo di Apple.

Insomma iPhone 7sarà uno smartphone talmente rivoluzionario che nessuno potrà farne a meno.

A cosa si riferisce Cook quando dice che avrà delle caratteristiche innovative? Una delle novità interessanti potrebbe essere quella citata da DigiTimes Taiwan e riportata da i4U. La novità in questione risiederebbe nella scelta di Apple di sostituire il pulsante Home principale con un bottone touch-sensitive rendendo quindi possibile creare un pannello frontale completamente piatto e senza sporgenze.

Questo, unito all’eliminazione della sporgenza della fotocamera posteriore, contribuirebbe allo sviluppo di un telaio più compatto ed impervio ad infiltrazioni di acqua e di polvere. Il bottone home, pare, sarà dotato della stessa tecnologia di feedback legata a Force Touch, sebbene non sia chiaro come questo si integrerà con il Touch ID.

Le notizie sulla certificazione di resistenza ad acqua e polvere di iPhone 7 sono contrastanti e non si può testimoniare per la totale affidabilità di DigiTimes.
Tuttavia è la prima volta che le voci di corridoio fanno riferimento a questa possibilità e si tratta sicuramente di una caratteristica tecnica che potrebbe ottenere molto favore presso un gran numero di utenti. Si accorderebbe inoltre con le voci sulla scomparsa del jack da 3,5 millimetri per le cuffie.

Altra novità di cui si sta parlando è lo Smart Connector, un connettore polifunzionale già sperimentato sugli iPad Pro potrebbe diventare un ponte verso la prossima generazione di oggetti connessi.

Chi ha un iPad Pro sa cos’è, per chi non l’ha mai visto, sono tre “puntini” metallici che nel tablet sono posizionati su un lato. Secondo i progetti arrivati in Rete, iPhone 7 avrà lo Smart Connector sul lato posteriore. E questo significa una serie di cose. Anzitutto, allo Smart Connector di iPad si può connettere la Smart Keyboard, una tastiera che si alimenta e si connette direttamente dal e al tablet, che può essere quindi connesso a una fonte di ricarica attraverso la porta Lighting. E attraverso accessori di terze parti come la Logi Base di Logitech, lo Smart Connector può ricaricare il dispositivo. Così, le funzioni del connettore sono tre: input dati, output dati, trasmissione energetica. E si tratta di un connettore magnetico, che può ancorare l’iPhone agli oggetti. Oltre a portare (finalmente) il wireless charging su iPhone, immaginare come questo possa trasformarlo in un oggetto iperconnesso diventa il vero orizzonte dei prossimi modelli. Ma per raggiungerlo c’è bisogno di una mossa importante: lavorare in parallelo con i produttori di accessori. Perché lo smart connector è un ponte verso la Internet of things, la Rete delle cose. Che nell’immediato futuro può ridefinire forme e funzioni di oggetti di uso comune e addirittura rendere “smart” gli apparecchi non intelligenti.

Immaginate un’autoradio, una di quelle di ultima generazione, doppio Din, con navigatore, riproduzione multimediale di ogni tipo, connessione Bluetooth al telefono. Una tipologia di prodotti che potrebbe invecchiare di colpo immaginando una unità centrale predisposta già dai costruttori di auto, per lo Smart Connector. Si sale in auto, si aggancia magneticamente l’iPhone nel vano dell’ipotetico accessorio, e così lo smartphone diventa il cuore digitale di tutta l’automobile, con la non trascurabile comodità di poterlo portare via quando si scende dall’auto. Lo stesso smartphone attraverso Nfc o Apple Watch può facilmente diventare strumento per accedere e accendere il veicolo, relegando alla sola emergenza l’uso delle chiavi. Dentro l’iPhone potrebbero essere conservati i dati di percorrenza e consumo dell’auto e lo status dei componenti come ad esempio i pneumatici, trasferiti via Smart Connector dalla centralina dell’auto al dispositivo personale. Così da avere anche più chiaro lo status dell’auto quando la si porta a revisione, evitando magari sorprese nella fattura. O per aggiornare magari la centralina del mezzo, scaricando mappature specifiche sviluppate dal costruttore. Il discorso vale anche per dispositivi non Apple: smartphone Android e Windows 10 potranno dotarsi di una tecnologia simile entro tempi brevi. E in quel caso sarà il valore dell’ecosistema fatto di sistemi operativi, app e condivisione di dati a dare forma al mercato. Non a caso Google e la Mela hanno funzionalità per l’automotive già dentro i sistemi attuali, Carplay per Apple e Android Auto, con cui utilizzare le app del telefono anche all guida (musica, navigazione, comunicazione), senza togliere le mani dal volante, attraverso gli assistenti vocali.

Questo è naturalmente solo un esempio riferito a una tipologia di prodotti, l’auto, ma potenzialmente ogni oggetto può essere connesso allo Smart Connector. Perché non immaginare un frigorifero con una base per alloggiare lo smartphone e un sensore interno che possa identificare i cibi dal codice a barre e riportarne sull’iPhone la scadenza e eventualmente alimentare un’app per la spesa – se non proprio ordinare quello che sta per finire al vostro supermercato online preferito. Oppure agganciare l’iPhone a dispositivi di monitoraggio medico come ad esempio i rilevatori di glicemia, già oggi è possibile col Bluetooth ma un accessorio smart potrebbe essere configurato in modo da trasmettere i dati in forma privata direttamente al proprio medico, attraverso magari l’autenticazione con il Touch Id.

In tre semplici puntini magnetici insomma Apple potrebbe avere la chiave per rendere il prossimo iPhone più interessante che aumentando o diminuendo le dimensioni del display o fornendo una doppia fotocamera per foto più dettagliate. L’hardware potrebbe insomma virare verso una completa disponibilità nei confronti del software e del sistema operativo. In questo modo lo smartphone, che era smart già qualche anno fa e per gli standard di oggi forse lo è meno, potrebbe mantenere e rilanciare la sua funzione di “cervello” digitale della nostra vita.

Qui sotto una carrellata di foto di come la rete immagina l’iPhone 7.

iPhone 7 - 1

Nell’immagine pubblicata da un sito cinese e ripreso da Mac Otakara, il retro del nuovo iPhone: accanto alla fotocamera dual-lens, l’ipotetico Smart Connector che comunica con la tastiera
Le anticipazioni sui nuovi modelli di smartphone Apple, come sempre, fanno sognare funzioni e design rivoluzionari. A cominciare dal display Amoled, più leggero e sottile e dai colori più brillanti e profondi, probabili per il futuro 7s. Le indiscrezioni parlano anche di uno chassis in Liquidmetal o addirittura completamente in vetro. Il 7 Pro, in arrivo probabilmente per l’autunno di quest’anno, è atteso con fotocamera più grande, con doppia lente, e smart connector.

 

iPhone 7 - 2

I rendering che circolano in Rete fanno immaginare uno smartphone più sottile di quello dell’iPhone 6S, con una doppia fotocamera e Smart Connector come sull’iPad Pro.
Le anticipazioni sui nuovi modelli di smartphone Apple, come sempre, fanno sognare funzioni e design rivoluzionari. A cominciare dal display Amoled, più leggero e sottile e dai colori più brillanti e profondi, probabili per il futuro 7s. Le indiscrezioni parlano anche di uno chassis in Liquidmetal o addirittura completamente in vetro. Il 7 Pro, in arrivo probabilmente per l’autunno di quest’anno, è atteso con fotocamera più grande, con doppia lente, e smart connector.

 

iPhone 7 - 3

Le indiscrezioni parlano anche di uno chassis in Liquidmetal o addirittura completamente in vetro.

iPhone 7 - 4

La fotocamera dual-lens destinata all’iPhone 7 Pro sembra più ampia, come si vede dall’immagine diffusa via Weibo, il social network cinese

 

iPhone 7 - 5

Nelle immagini diffuse da NowherElse l’obiettivo della fotocamera viene incastonato meglio nel case, così da evitare lo sgradevole rigonfiamento.