La notizia di ieri della sospensione della licenza di Google sugli smartphone Huawei, ora rientra ed in stand-by fino al 19 Agosto, ha messo molti utenti in allarme. Cerchiamo di fare chiarezza su cosa significa e cosa comporta tutto questo.

Come tutti ormai sappiamo, il governo Trump ha dichiarato guerra oramai da mesi a Huawei, azienda cinese tra i leader mondiali di telefonia. In questo nostro breve articolo non ci interessa parlare delle cause ma degli effetti che comporta tutto questo.
Per fare chiarezza però è necessario che facciamo un passo indietro. Qualche settimana fa il presidente americano Trump ha firmato un ordine esecutivo dove al governo americano veniva dato il potere di impedire alle aziende statunitensi di acquistare apparati per le telecomunicazioni prodotti da chi costituisce una minaccia per la sicurezza nazionale. Per ciò che riguarda Huawei ricordiamo che l’azienda non produce solo smartphone ma è attiva in numerosi altri settori, come ad esempio la produzioni di ripetitori ed altre strumentazioni per la telecomunicazioni. E proprio per quel che riguarda questo settore è presente il dubbio che sugli apparecchi router 5G (di cui Huawei è attualmente leader) possa esserci una backdoor, cioè una sorta di “spioncino”, attraverso la quale sia possibile violare la privacy ed in generale i dati sensibili a favore del governo cinese.
La ricaduta di tutto questo è naturalmente anche in ambito mobile: il ban che è stato inflitto alla società cinese infatti ha dapprima convinto Google, che ricordiamo essere l’azienda proprietaria di Android, il sistema operativo montato sulla maggior parte degli smartphone in commercio tra cui quelli di Samsung, LG e appunto Huawei, a sospendere le concessioni ed il supporto a Huawei per il suo sistema operativo. Questo significa quindi niente più aggiornamenti e applicazioni per gli smartphone Android, ma alla sospensione della licenza di Google si sono poi accodati i maggiori produttori di chipset statunitensi che hanno sospeso le forniture dei processori.
Dal canto suo Huawei ha ovviamente negato ogni addebito sostenendo che non ci sia nulla di vero nelle accuse e che si tratti solo di manovre commerciali.
Vero è che stiamo parlando di un “colosso” che è il secondo produttore mondiale di telefonia mobile e che moltitudini di aziende come di normali utenti (anche americani) si sono dotati e dipendono dalla tecnologia Huawei.

Licenza Temporanea.

Come già accennavamo è di oggi, 21 Maggio, la notizia, confermata da tutte le parti coinvolte, della sospensione del ban con una licenza temporanea concessa all’azienda cinese per 90 giorni, quindi con una sospensione fino al 19 Agosto. Google inoltre ha confermato che ai modelli già in commercio sarà garantita la “vita naturale” di uno smartphone, quindi aggiornamenti, google play e tutto quello che ne garantisce la piena funzionalità. Questo significa che gli apparecchi della famiglia P30 (lite, pro e standard) come tutti quelli già presenti sul mercato non subiranno alcun tipo di limitazione futura, e la stessa cosa riguarderebbe anche i modelli già annunciati e certificati quindi Mate X (il primo foldable) , come per la collegata Honor, marchio di proprietà di Huawei, che ricordiamo è prossima alla presentazione dei nuovi modelli Honor 20 e Honor 20 pro.
Non sono state rilasciate ulteriori dichiarazioni in merito a quanto accadrà dal 19 Agosto, cioè alla fine della sospensione del ban, che probabilmente è stato rilasciato per consentire agli utenti ed alle aziende che utilizzano Huawei di avere il tempo necessario per organizzarsi ed eventualmente passare ad altri fornitori prima che i loro device smettano di offrire le loro funzionalità.
La situazione attuale di Huawei ricorda, anche se il tutto fu meno eclatante, quanto successo lo scorso anno con ZTE (altra azienda cinese di telefonia), e la speranza è ovviamente che come già successo lo scorso anno il tutto possa rientrare. 

Cosa succede agli smartphone Huawei in commercio?

A seguito di quanto detto finora quindi per gli smartphone Huawei che si trovano ora nei negozi o che sono disponibili online, perché già prodotti e spediti dall’azienda, questi sono dotati del sistema operativo Android nella sua versione completa con i servizi Google e di conseguenza riceveranno gli aggiornamenti. Se però il blocco dovesse essere confermato e continuare a lungo, nel momento in cui usciranno nuove versioni del sistema operativo Android gli smartphone Huawei potrebbero essere esclusi dagli aggiornamenti.
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