Estrattori di succo, centrifughe o spremiagrumi sembrano prodotti molto simili: tutti separano la parte solida dal succo. Ma quali sono le differenze? E quale acquistare?

Uno degli elettrodomestici che si sta diffondendo sempre più rapidamente nelle case degli italiani è l’estrattore di succo, elettrodomestico che si va ad affiancare ai più famosi e (sinora) più utilizzati spremiagrumi, centrifughe e frullatori. Questi prodotti sembrano assomigliarsi, per cui alcune delle domande che ci sentiamo rivolgere sempre più spesso è su quali differenze ci siano tra questi elettrodomestici e quale usare.

In realtà gli estrattori di succo non sono una novità “recente” ma sono disponibili in commercio fin dal 1934, anche se la sua grande diffusione è avvenuta solo in questi ultimi anni. Questo prodotto, a differenza dei frullatori, non utilizza lame ma estrae il succo a freddo utilizzando una coclea (cioè una vite senza fine), detta anche “masticatore”. La coclea ruotando spreme la frutta e la verdura spingendoli verso il filtro che divide il liquido dalla parte solida. E proprio qui troviamo la prima differenza tra l’estrattore di succo con la centrifuga: l’estrattore infatti ha due bocchette esterne (una dove escono i liquidi che sono estratti dal frutto o dalla verdura ed una dove esce invece la parte secca), mentre la seconda mescola il tutto facendo uscire liquido, polpa e residuo tutto assieme in modo omogeneo. La seconda differenza evidente tra i due prodotti la troviamo nei giri del cestello: se la centrifuga ha una rotazione ad una velocità molto alta, che può arrivare anche a 20 mila giri al minuti, l’estrattore ha una rotazione molto più lenta (mediamente tra i 40 e gli 80 giri al minuto). Una rotazione più lenta però non compromette il funzionamento, ed anzi, è possibile estrarre il succo da praticamente qualsiasi cosa, compresi verdure o semi. Nell’estrattore quindi potremo inserire anche cibi che sono più difficili da trattare con un classico frullatore, come ad esempio carota, sedano, riso o mandorle, con il quale riusciremmo ad ottenere solo una pappa omogenea.

Uno dei vantaggi che si riconoscono all’estrattore di succo è dovuto al fatto che, grazie al basso numero di giri, si riesca a mantenere tutte le proprietà nutritive. Viceversa se la velocità dei giri è alta, la frutta e di conseguenza il succo tendono a surriscaldarsi generando calore e favorendo così un processo di ossidazione del succo, che distrugge parte degli enzimi vivi. Questo è vero solo in parte, perché una macchina che sprema con un numero di giri del cestello sopra la media, come ad esempio 60, 80 giri al minuto, in realtà non ossida la frutta o la verdura. Si tratta infatti di un giro al secondo, una velocità tale da consentire comunque una spremitura a freddo.

Quindi non sarà il numero di giri a differenziare un buon estrattore da un altro, bensì la resistenza del motore ed i materiali con cui è realizzato. In commercio ad esempio è possibile trovare modelli di ottima qualità che utilizzano il titanio al posto dell’acciaio comune o silicone al posto della plastica. Inoltre un prodotto che abbia un motore con una buona resistenza è in grado di spremere frutti più duri, come ad esempio il melograno o le noci, senza alcun problema, mentre con modelli più economici potremmo non riuscirci.

Quindi possiamo consigliare la centrifuga a chi ha la necessità di frullare frutta morbida o succosa, come ad esempio gli agrumi, ed in modo veloce, riuscendo a mantenere la parte più fibrosa e nutriente del prodotto, mentre l’estrattore è consigliabile per chi ha l’esigenza di estrarre il succo da prodotti anche più particolari, come ad esempio lo zenzero piuttosto che la frutta secca, ottenendo un maggiore succo ma meno fibroso.

Gli spremiagrumi

In commercio esistono anche altri prodotti che ci consentono di separare la parte solida dal succo: gli spremiagrumi. In commercio possiamo trovarne di manuali e di elettrici ed hanno un costo più contenuto rispetto all’estrattore od alla centrifuga, ma otterremo una quantità minore di succo rispetto a quanto potremmo ottenerne con gli altri elettrodomestici (mediamente per ottenere lo stesso succo ottenuto con un estrattore, con uno spremiagrumi è necessario il doppio di arance).

Più ricette con un estrattore

Il fatto che con un estrattore di succo possiamo ottenere una migliore separazione del liquido dalla parte solida fa sì che questo prodotto sia sempre più consigliato ed utilizzato nelle ricette più ricercate e recenti. Oltre al fatto che l’estrattore ci consente di ottenere il latte di soia o di riso, possiamo ottenere dei sorbetti inserendo nell’elettrodomestico frutta congelata, o ancora mixando frutta, verdura e radici come lo zenzero ci consente di fare spremute particolari. Insomma, tutta la varietà di prodotti che possiamo ottenere con l’estrattore ci consente di creare una grande varietà di ricette che, con una normale centrifuga, non sarebbe possibile ottenere.

Quanto spendere per un estrattore

Come abbiamo già detto qua sopra il prezzo non incida sulla qualità del succo, ma incide sulla qualità della macchina. Cioè una macchina costruita con materiali migliori avrà anche una durata maggiore e sarà in grado di estrarre il succo da prodotti più duri, ma avrà probabilmente anche un costo maggiore. Una macchina invece con un prezzo eccessivamente basso fa pensare ad un albero motore di qualità bassa e che possa essere realizzata con materiali che potrebbero rompersi od avere difficoltà con la spremitura di prodotti più duri.

Con gli estrattori più costosi infatti riusciamo anche a produrre i sorbetti (il ghiaccio è estremamente resistente) e abbiamo la possibilità di estrarre succo anche dalla frutta secca, dai semi e dalle radici. Questo difficilmente si riesce ad ottenere con modelli di fascia più bassa, generalmente cioè con modelli con un prezzo al di sotto di 149 euro.

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