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Google Allo

Google Allo, la nuova app con l’Assistente virtuale

Google rientra nel mondo dell’instant messaging con Allo, la nuova app ancora più ‘smart’, che oltre alle funzionalità classiche offerte da servizi come Whatsapp, Messenger o Telegram, integra l’Assistente virtuale Google a cui potremo fare domande durante la chat. Allo è in grado di imparare il nostro modo di scrivere suggerendoci frasi ed emoticon che potremo inoltrare ai destinatari con un semplice tocco. In Allo, oltre al testo che si potrà ingrandire o rimpicciolire, si affiancano altre funzionalità come la condivisione di file multimediali, la modifica foto e ben 25 nuovi pacchetti di adesivi creati con artisti di ogni parte del mondo. L’Assistente Google si potrà richiamare all’interno di una chat semplicemente digitando @google e gli potremo rivolgere qualsiasi domanda, come cercare un indirizzo, gli spettacoli del cinema più vicino o il video di una ricetta su YouTube. La risposta apparirà direttamente nella finestra della conversazione. Google informa però che l’assistente virtuale sarà disponibile a breve, poiché al momento l’unica lingua supportata è l’inglese. Allo dispone anche di una modalità di conversazione in incognito: i messaggi sono protetti con crittografia end to end, le notifiche sono più discrete o nascoste del tutto ed i messaggi una volta letti si eliminano automaticamente; il resto delle conversazioni saranno comunque protette con tecnologia Transport Layer Security. Allo sarà distribuito per sistemi Android ed iOS, in questa settimana ed è possibile inoltre preregistrarsi da oggi sullo store Google Play italiano per essere informati sulla disponibilità dell’app nei prossimi giorni.

Google Allo & Duo

Con Duo, Google entra nel mondo della video-comunicazione

Google fa il suo ingresso nel mondo della videocomunicazione IP e alle chat grazie a due app, Duo e Allo. La prima permette di mettersi in contatto audiovisivo con un singolo interlocutore (come il suo nome fa intuire, non è prevista l’opzione di una conversazione di gruppo), analogamente a quanto avviene attualmente utilizzando l’apposita funzione messa a disposizione da Face-Time, Skype e WhatsApp. Come quest’ultima, Duo può accedere al numero di telefono dell’utente con il quale si vuole avviare la videoconferenza che è presente nella SIM telefonica. Tra le caratteristiche più interessanti, è previsto un sistema per adattare la qualità dell’immagine in funzione della banda disponibile, per non compromettere la fluidità della comunicazione. Duo è disponibile sia per Android che – con alcuni limiti – per iOS. Per quanto riguarda la possibilità di inviare messaggi testuali, invece, si dovrà ricorrere a una seconda applicazione, Allo, la cui disponibilità dovrebbe essere ormai imminente.

Blackberry Android

La suite Hub+ di Blackberry sbarca su Android 6.0

Grazie alla partnership con Google e Android, BlackBerry lancia sul Play Store BlackBerry Hub+, un pacchetto di applicativi che si candidano a diventare “must have” per gli smartphone ad uso aziendale. Nel pacchetto troviamo Blackberry Hub, Calendar, Password Keeper, Contacts, Tasks, Device Search, Notes e Launcher: produttività certo, ma con un occhio anche alla sicurezza nella gestione dei dati. Tutti gli smartphone Android con Sistema operativo Marshmallow potranno iniziare a scaricare e provare Hub+ per 30 giorni senza vincoli: al termine, si potrà usare a 0,99 centesimi al mese oppure gratuitamente ma con la pubblicità. L’idea di BlackBerry è quella di portare Hub+ in futuro anche agli utenti Lollipop e iOS, ma per ora la scelta è quella di rivolgersi a un target alla volta.

Google Maps

Google Maps: in arrivo le destinazioni multiple

Vi è mai capitato di utilizzare Google Maps e avere la necessità di inserire molteplici destinazioni, o delle “fermate” lungo un percorso? A quanto pare a breve le vostre preghiere saranno esaudite.

Alcuni utenti stanno infatti cominciando a ricevere questa funzionalità che consente loro di inserire varie destinazioni nella schermata delle indicazioni stradali, un’opzione di indubbia utilità soprattutto per chi utilizza la funzione Navigatore di Maps.

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Il roll-out delle destinazioni multiple sembra essere partito e si tratta di una modifica lato server: non avrete infatti bisogno di aggiornare Google Maps tramite il Play Store, ma visualizzerete direttamente la modifica da un giorno all’altro (per quanto probabilmente lo switch avverrà solo con le ultime versioni dell’app installate). Nonostante gli utenti aspettassero da tempo questa feature – importantissima per un’app di questo genere – non c’è da avere fretta quindi, perché potrebbero volerci giorni, se non settimane, perché tutti possano beneficiare della novità.

 

Nel dubbio vi lasciamo il link per il download della versione più recente tramite APK Mirror.

 

Google Home

Il nostro aiuto domestico si chiamerà Google Home

Tra le tante novità proposte al Google I/O, la convention che si svolge ogni anno, spicca sicuramente Google Home. Si tratta di un assistente domestico tuttofare che ha l’aspetto di uno speaker di design, disponibile con una griglia di diversi colori per abbinarsi facilmente ai vari arredamenti. Google Home integra uno speaker full range, dispone di connettività Wi-Fi e supporta Google Cast e ha tutte le intenzioni di diventare il centro dell’esperienza musicale domestica. Ma non finisce qui, perché Home integra Assistant, il nuovo assistente vocale virtuale di Google, per cui gli si può chiedere qualsiasi cosa si chiederebbe allo smartphone ma anche di interagire con il sistema domotico casalingo per gestire luci, elettrodomestici, TV e impianto audio/video.

Google Play - Restyling

Google Play: in arrivo un colorato restyling per tutte le icone!

Nella miriade di aggiornamenti che le applicazioni di Big G ricevono ormai ogni settimana nel Google Play Store (e tra una patch di sicurezza e l’altra), ogni tanto Google ci regala anche qualche piccola modifica grafica, e in questo caso a rifarsi il look sono proprio le sue app principali.

L’annuncio è arrivato ieri direttamente da Mountain View tramite il Blog ufficiale di Android, e sancisce un cambiamento verso uno stile più “flat” e uniforme tra le varie icone. I servizi interessati al restyling sono Google Play, Play Store, Play Film, Play Music, Play Giochi, Play Libri e Play Edicola, e le modifiche grafiche sono leggere e consistenti nello stesso tempo.

Se infatti i tratti distintivi delle vecchie icone sono ancora presenti, salta comunque subito all’occhio uno stile più piatto, più colorato e contraddistinto dal simbolo triangolare del “Play” in ogni app, concept precedentemente utilizzato soltanto per il Play Store. Non tutte le app risultano rinnovate nello stesso modo, infatti l’icona dello stesso Play Store non è cambiata di una virgola, mentre Google Play Edicola e Google Play Music sembrano profondamente rinnovate.

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Nonostante l’annuncio, non possiamo ancora usufruire delle novità grafiche e sembra che ci vorrà un po’ perchè queste arrivino sui nostri display. Google infatti dichiara che le nuove icone arriveranno “sui vari dispositivi e online nelle prossime settimane”, senza fornire una data precisa di rilascio.

Personalmente apprezzo le attuali icone dei servizi Google Play, ma la nuova veste grafica porta sicuramente un pizzico di uniformità, un tratto distintivo comune insomma (la cuffia di Google Play Music però l’avrei tenuta). Voi invece cosa ne pensate? vi piacciono le nuove icone o preferite lo stile attualmente presente sui nostri device?

 

Google Search

Google Search può ora insegnare i versi degli animali

Google Search è in grado di compiere numerose azioni, che vanno dal salvare un promemoria al mostrarci le previsioni del tempo, offrendoci anche un convertitore di valute. Ma non è tutto: ora, Google Search può persino riprodurre il verso di alcuni animali tramite un semplice comando.

Digitando “versi animali” vi apparirà infatti un elenco degli animali disponibili, che spaziano dai più comuni cani e gatti fino ad arrivare alla fauna selvatica, comprensiva di zebre, leoni, tigri, elefanti, scimmie e procioni. Vi sono anche diversi animali da fattoria come i cavalli, i tacchini, le mucche, i maiali e i galli. Presenti anche alcuni animali marini come la megattera. Manca purtroppo il coccodrillo.

Ovviamente, è possibile ascoltare singolarmente il verso di ogni animale, cercando ad esempio “verso cane”, “verso zebra”, “verso scimmia” e così via. Questa funzionalità di Google Search sembra operare sia su mobile che su PC, perciò non vi resta altro che andare a provarla!

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Android

Google ha reso disponibile Android N

A sorpresa, Google ha deciso di rendere disponibile una preview di Android N, per avere i feedback degli sviluppatori e raccogliere così eventuali suggerimenti e correzioni. Tra le novità più interessanti in questa preview si segnala la possibilità di avere la gestione multi-window, funzionalità che permetterà di affiancare più finestre e di utilizzare il picture-in-picture. Altra novità interessante presente in Android N è Direct Reply Notifications, cioè la possibilità di rispondere a un messaggio direttamente dalla notifica senza la necessità di aprire l’app interessata. Con la nuova versione della funzione Doze, inoltre, Google migliora di l’efficienza di Android. Doze interviene quando il telefono ha lo schermo spento e non è collegato all’alimentatore: in una prima fase agisce sull’accesso alla rete e sui processi di sincronizzazione, attivandoli solo in determinate finestre temporali. Quindi, in una seconda fase, se il telefono continua a non essere utilizzato viene spento anche il GPS, lo scan delle reti Wi-Fi e gli allarmi. Questi accorgimenti permettono di estendere l’autonomia del dispositivo.

WhatsApp

Da fine 2016 niente più ‘WhatsApp’ per chi ha questi smartphone

Whatsapp ha compiuto da poco i suoi primi 7 anni, con il traguardo di quasi un miliardo di persone in tutto il mondo che lo utilizzano. E, per l’occasione, la società ha scelto di tracciare sul suo blog ufficiale un bilancio tra passato e futuro. Perché, si legge, oltre alle sfide che devono arrivare, “gli anniversari sono anche l’occasione per guardare indietro”.

“Quando abbiamo iniziato nel 2009, l’utilizzo che le persone facevano dei dispositivi mobili erano molto diversi da oggi” prosegue la nota, nella quale si ricorda che circa il 70% degli smartphone venduti allora aveva sistemi operativi offerti da BlackBerry e Nokia.

Oggi invece i sistemi di Google, Apple e Microsoft (installati su meno del 25% dei dispositivi venduti sei anni fa) rappresentano il 99,5% del mercato. E così, “se guardiamo avanti per i nostri prossimi 7 anni – si legge sul blog ufficiale – vogliamo concentrare i nostri sforzi sui dispositivi che la stragrande maggioranza delle persone utilizza”. E qui arriva il passaggio amaro per alcuni appassionati dell’applicazione: “Entro la fine del 2016 chiuderemo il supporto per WhatsApp Messenger sulle seguenti piattaforme mobili”.

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 BlackBerry (compreso BlackBerry 10)

 Nokia S40

 Nokia Symbian S60

 Android 2.1 e Android 2.2

 Windows Phone 7.1

Dispositivi, comunica la società, che “non offrono il tipo di funzionalità di cui abbiamo bisogno per espandere le caratteristiche dell’applicazione in futuro”.

“E’ stato un viaggio sorprendente – sottolinea ancora WhatsApp – e nei prossimi mesi metteremo ancora più enfasi sulle caratteristiche per garantire sicurezza, da un lato, e offriremo sempre più modi per rimanere in contatto con le persone che ti stanno a cuore dall’altro”. Per continuare ad utilizzare WhatsApp, conclude, “se utilizzate uno di questi dispositivi mobili, vi consigliamo di passare ad una versione più recente di Android, iPhone o Windows Phone prima della fine del 2016”.

Google Easter Egg

5 Easter Egg nascosti su Google

Google ci regala sempre qualche sorpresa. Le Easter Egg sono forse tra le più belle, originali e inaspettate sorprese che ci possa fare. In questo articolo te ne presentiamo ben 5. Pronto per scoprirle?

Google ama nascondere dei piccoli segreti nei suoi prodotti e servizi. La società ha avuto ben 15 anni per riempire Internet con meme, riferimenti alla cultura pop e cose bizzarre. Questa lista, che elenca 5 tra gli Easter Egg più carini, si estende a molti servizi e software di Google tra cui la Ricerca, YouTube, Android, Maps e altro ancora.

  • Easter Egg nella Ricerca: Zerg Rush

Zerg Rush è il mini-gioco omaggio a Starcraft. Se conosci questo videogame, avrai anche sentito parlare di Zerg, la razza aliena che semina morte e distruzione nell’universo di StarCraft. Una delle loro strategie è il Zerg Rush, ovvero l’impiego di un ingente numero di piccole creature a basso costo, ma molto abili ed efficaci per sopraffare il nemico.

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Se digiti “Zerg Rush” nella barra di ricerca di Google, vedrai una riproduzione di questa tattica: una miriade di “O” scenderà sui risultati, distruggendo ogni link. Potrai eliminare le “O” cliccandoci su tre volte, ma la grandezza dello schermo renderà l’impresa alquanto difficile. Una volta distrutti tutti i link, le “O” formeranno la sigla “GG”, un termine molto comune in Starcraft che significa Good game (usato di solito da chi si arrende per congratularsi con il vincitore).

  • Easter Egg nel Traduttore: Beatbox

Il Traduttore di Google è un mezzo utile per comprendere altre lingue, ma come la mettiamo con il linguaggio universale della musica? Il beatboxing non sarà forse uno strumento classico, ma è un modo veramente efficace per trasformare la tua voce nel suono delle percussioni. Se digiti determinate frasi nella finestra di dialogo del Traduttore di Google, l’icona “Ascolta” diventerà Beatbox.

Per attivare questa funzione, devi inserire varie righe (anche se non si sa di preciso quale sia il minimo). Questi sono alcuni suoni di testo tradotti con Beatbox.

beatbox

  • pv= spazzola
  • bk = grancassa
  • vk = roll tap
  • zk = cymbal
  • krp = charleston
  • pv = rullata breve
  • ds = rimshot
  • BSCH = rullante
  • tk, kt = flam

 

  • Easter Egg sui vari servizi: Klingon, Pirata e altre lingue

I Servizi di Google contengono le lingue più comuni come l’inglese, l’italiano, lo spagnolo e il tedesco. Tuttavia, in alcuni servizi, è possibile ampliare l’elenco e aggiungerne altre non proprio comuni. Molte di queste sono delle lingue reali, ma potrai trovarne anche alcune un po’ bizzarre: Pirata, Klingon, Elmer Fudd, Hacker e così via. Queste lingue in realtà cambiano solo la home page, mentre le sezioni più importanti rimangono in italiano.

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  • Easter Egg su Maps: il team di Google nello Street View di tutto il mondo

Google ha molte sedi in tutto il mondo e molti dipendenti che amano il proprio lavoro. Se cerchi la loro ubicazione, potrai vederli per le strade attraverso lo Street View.

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Tra questi citiamo Barrow St a Dublino, Irlanda, e 1600-1632 Charleston Road Mountain View, California, Stati Uniti.

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  • Easter Egg nel Doodle: Pac-Man a due giocatori

Google festeggia alcuni eventi importanti cambiando la sua home page, e per il compleanno di Pac-Man, dedicando un doodle al celebre videogioco. Un doppio click su Insert coin e potranno giocare due persone contemporaneamente. Sebbene il videogame sia stato rimosso dalla Home page, potrai trovarlo su Google Doodles.

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Google ama gli Easter Egg e questo è solo un assaggio di quello che c’è in circolazione. Purtroppo ne hanno rimossi alcuni molto interessanti, come Snake nei video di YouTube. Non vediamo l’ora di scoprire i nuovi Easter Egg nascosti all’interno di KitKat, Google Glass e altri prodotti.